domenica 18 gennaio 2009

...parla Danilo Bosio, giovane sportivo disabile, affetto da schiena bifida...

ciao a tutti...sono ancora qui ad aggiornare il mio blog...e ritorno a trattare il mio vecchio argomento:lo sport e la disabilità...navigavo in internet e ho trovato quest'intervista, fatta a Danilo Bosio...un giovane sportivo disabile, affetto da schiena bifida...en volevo condivderla con voi....

"Sono Danilo Bosio, abito a Torino, ho 23 anni e faccio sport. All’inizio mi divertivo ma non lo facevo per vincere.
Poi crescendo mi è cresciuta anche la voglia di vincere, di correre non solo con gli altri, ma per me stesso; da allora ho cambiato società ed ha iniziato a praticare lo sport a livello agonistico.
Inserirmi in questa società credevo fosse difficile, poi ho avuto l’aiuto dei miei compagni.
Partecipo alla maratona, campionati mondiali su pista ed altre attività.
All'inizio ha avuto difficoltà di inserimento, anche con persone disabili, che non mi consideravano, ma con il tempo le cose sono migliorate.
E' stato difficile anche l'inserimento nella scuola, dove le difficoltà maggiori si sono presentate alla scuola elementare, perché gli insegnanti non mi aiutavano e le strutture erano inadeguate; nelle scuole successive invece la situazione è andata migliorando.
Dalla scuola superiore in poi la mia integrazione è diventata più facile, anche perché mi trovavo in una classe di disabili e la scuola era adeguatamente attrezzata; quasi tutti i miei compagni mi aiutavano e quando mi trovavo in compagni di normodotati venivo trattato come uno di loro.
Le mie figure di riferimento sono state i miei genitori e nessun altro; ritengo infatti che non sempre sia facile il contatto con i "normali" perché spesso la gente ha paura dei disabili, mentre dovrebbe cambiare, affrontare la disabilità e cercare di conoscere e capire.
E' necessario che ci sia più informazione e i disabili stessi possono aiutare gli altri a capire e a comportarsi in modo adeguato.
Attraverso lo sport io riesco ad avere scambi con i normodotati, mi sento alla pari con loro; attraverso lo sport ho una vita sociale normale, che altrimenti mi mancherebbe perché non lavoro..."

sono le testimoninanze di questi giovani ragazzi che ci fanno andare avanti col sorriso, xk ci fanno capire k anche loro possono e devono farcela...sono loro la vera forza che spinge tutti a continuare!!!

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