venerdì 28 novembre 2008

….RiFlEtTiAmO un po’ …






Ciao a tutti…come va’? E’ da un bel po’ che non aggiorno il mio blog…però tra esami, università e altro non ho avuto tempo…come ho potuto notare ci sono diversi commenti e la maggior parte sono di persone che mi conoscono e soprattutto conoscono la mia voglia di aiutare, o meglio condividere con chi è diverso da me, la passione per lo sport…ho ricevuto anche altri commenti da persone che come me hanno avuto esperienze simili, e questo mi riempie di gioia…perché ho la consapevolezza che tutti hanno per lo meno la voglia di stare insieme…non hanno paura di confrontarsi con l’altro…!!!
Ci tenevo con quest’intervento a ringraziare tutti coloro che seguono il mio blog e lasciano i loro commenti…perché da questi posso prendere spunti per i post successivi!!! Ancora grazie…
…E ora vorrei lasciarvi con un “pezzo” di libro, tratto da “E se gli indiani fossero normali” di C. Imprudente.

“ ‘…Nel mio regno- pensò re Trentatré- tutti devono essere trattati nello stesso modo…’.
In quel momento Trentatré decise di cominciare a creare l’uguaglianza nel suo palazzo reale.
Prese il canarino dalla gabbia d’oro e gli diede il volo fuori dalla finestra. Il canarino ringraziò e sparì felice nel cielo.
Soddisfatto dalla decisione presa, Trentatré fece altrettanto con il pesce rosso nella vasca di cristallo, ma il povero pesce cadde nel vuoto e morì.
‘Peggio per lui, forse non amava la giustizia’. Chiamò il buffone di corte per discutere il fatto. Sberleffo ascoltò il racconto con molto rispetto, poi gli consigliò di cambiare tattica. Trentatré, allora, prese le trote della fontana del suo giardino e le gettò nel fiume: le trote guizzarono felici. Poi prese il merlo della gabbia d’argento e lo tuffò nel fiume, ma questa volta fu il merlo a rimanere stecchito. ‘ Stupido merlo! – penso Trentatré- non amava l’uguaglianza’. E chiamò di nuovo il buffone per chiedergli consiglio. ‘Ma insomma, come devo fare per trattare tutti allo stesso modo?’ ‘Maestà- disse Sberleffo- per trattare tutti allo stesso modo bisogna, prima di tutto, riconoscere che ciascuno è diverso. L’uguaglianza non è dare a tutti la stessa cosa, ma a ciascuno il suo’.
Scorrevo le pagine di internet e mi sono imbattuta in questo brano, secondo me, veramente significativo. E allora mi sono chiesta: “ Come si fa a riconoscere chi è diverso? E soprattutto come faccio a stabilire cosa sia giusto per me e cosa per gli altri?”.
Personalmente credo che parlare di uguaglianza non è mai facile, perché è vero che tutti vorremmo essere trattati nello stesso modo, tutti vorremmo vivere bene, però è pur vero che ognuno vuole emergere per la propria unicità, vuole essere valorizzato e rispettato per quello che è…allora forse l’unico passo avanti che tutti dovremmo fare non è aiutare l’altro, come se quest’ultimo fosse malato; ma aiutare l’altro perché da lui io possa imparare altro, perché da lui io possa essere aiutato…forse così tutti saremo UGUALI…


Mi piacerebbe confrontare la mia opinione con quella di altri e magari far nascere un dibattito proprio su questo: “Come si fa a riconoscere il diverso?! Chi è poi, effettivamente il diverso?! È veramente tanto difficile accettarci?”
Ciao ciao…a presto!

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